Ma perché i comuni calabresi non pagano l‘acqua alla Sorical?
Forse perché i cittadini non pagano le bollette?
E perché i cittadini non pagano le bollette?
Perché non hanno soldi?
E perché, invece, li trovano per la luce?
Forse perché la luce la tagliano e l’acqua no?
Forse perché le tariffe dell’acqua sono troppo alte?
Forse perché basta raccomandarsi con l’assessore di turno?
Potremmo continuare a lungo senza avere risposte.
Certo che non basta affidarsi alle riduzioni della portata di acqua da parte della Sorical , secondo un vezzo di induzione della responsabilizzazione degli amministratori e dei funzionari come sta avvenendo
Né tantomeno sarà solutivo passare e all’elefantiaco ente regionale in via di costituzione per la gestione del sistema delle acque e della depurazione , anzi visto come funziona la regione ….
Anzi noi siamo certi che questo nuovo ente serva solo per creare problemi ulteriori
Intanto eccovi i comuni ai quali sarà ridotta la fornitura:
CARERI
BELVEDERE MARITTIMO
PAOLA
SETTINGIANO
TIRIOLO
BRIATICO
CONGESI
FOSSATO SERRALTA
SAN COSTANTINO CALABRO
SAN NICOLA DA CRISSA
ARDORE
BROGNATURO
CAROLEI
GIFFONE
PARGHELIA
PLACANICA
SAN SOSTENE
SOVERATO
VERBICARO
FIUMEFREDDO BRUZIO
MARANO PRINCIPATO
MONTALTO UFFUGO
UMBRIATICO
BORGIA
MAGISANO
LAMEZIA MULTISERVIZI
PORTIGLIOLA
SAN SOSTI
GIOIA TAURO
Pubblicato in
Calabria
La situazione debitoria dei comuni calabresi è abnorme e nessuno riesce a trovare una soluzione corretta, forse nessuno la vuole.
Ed allora le imprese gridano perché la pubblica amministrazione non paga.
Ma grida anche la pubblica amministrazione ( la Sorical al 51% è pubblica!) perché ghli stessi comuni non pagano.
Ed allora non resta che "tagliare" l'acqua cominciando, ovviamente, da quelli che hanno la maggiore esposizione debitoria.
Si comincerà da Rende e Locri i cui cittadini sono avvertiti che la morosità dei loro comuni è gravissima si provvederà a ridurre la portata della fornitura di acqua:
-per Rende dalle ore 08.00 del 7 ottobre se il comune non avrà effettuato i pagamenti minimi richiesti entro il 4 ottobre
-per Locri dalle 08.00 del 18 ottobre se il comune non avrà effettuato i pagamenti minimi richiesti entro il 21 ottobre
- per San Lucido, Grisolia, Cropani dal 14 ottobre se non avranno effettuato i pagamenti minimi richiesti entro l’11 ottobre
-per Mangone, Dipignano, Chiaravalle, San Giovanni in Fiore, Pallagorio, Colosimi, Palmi, Motta San Giovanni dal 14 ottobre al 4 novembre
Non si esclude che i cittadini che avessero a mancare del prezioso liquido potranno denunciare i propri comuni quali responsabili di questi disservizi .
Pubblicato in
Paola
Siamo al parossismo.
Scopelliti viene ad Amantea e nel suo lunghissimo e drammatico elenco di debiti della regione calabria e dei suoi sub enti denuncia circa 150 milioni di debiti della Sorical che, come noto, è partecipata al 51% dell’ente regionale.
La Sorical è creditrice dei comuni che non pagano e ha un solo modo ( incredibile e vergognoso) per sollecitare i pagamenti quale è quello di ridurre la quantità di acqua erogata.
Lo avrebbe fatto anche con il comune di Cosenza( noto debitore) il cui sindaco “ denuncia una diminuzione del 50% rispetto agli altri anni”. E Mario Occhiuto scrive : «Questa Amministrazione ha accertato, già da qualche giorno, una riduzione della fornitura idrica di oltre il cinquanta per cento rispetto agli anni precedenti. Tale riduzione, eseguita senza alcun preavviso, limita in misura non tollerabile l’approvvigionamento idrico di tutto il Centro città con gravi pregiudizi per l’utenza pubblica (scuole, ospedali, caserme ecc..) e privata (circa 30.000 utenti)».
Conseguentemente il Comune di Cosenza ha invitato formalmente la società «a ripristinare la fornitura preesistente di 120/90 litri al secondo» ed ha anche avvertito la Sorical chein caso di reiterazione del denunciato “ inammissibile e non giustificato comportamento» adotterà tutti i provvedimenti, mirati «ad impedire la grave elusione del giudicato (ordinanza Tar Calabria Catanzaro numero 685/2012 e ordinanza del Consiglio di Stato numero 1672/2013) ed a garantire all’utenza l’esercizio di diritti insopprimibili».
Ben al di là di questa vicenda viene da chiedersi se in queste condizioni di omesso pagamento delle forniture da parte dei comuni la gestione pubblica dell’acqua sia realmente possibile.
Pubblicato in
Cosenza